Uno dei nostri obiettivi è l’informazione.
A proposito dei temi di cui desideriamo occuparci, cerchiamo progressivamente di sostenere le nostre letture con dati e risorse verificabili. È inevitabile che ciascuno sia portatore di una visione del mondo specifica, che dà ai diversi fenomeni analizzati una curvatura determinata.
C’è un confine tra la visione e la menzogna, reso tanto più frastagliato e irregolare quanto più si complessifica l’idea socialmente condivisa di verità.
Però un confine c’è.
Una delle misure che adottiamo per rimanere al di qua di questo confine è cercare di dare voce ai protagonisti delle esperienze che raccontiamo, il più possibile.
Per questa ragione, volendo iniziare ad approfondire i temi dell’internazionalizzazione e della gestione della pandemia da parte di diverse istituzioni universitarie, abbiamo chiesto direttamente a chi li ha vissuti di raccontarci la propria esperienza.
Vi lasciamo così un trittico internazionale: tre interviste a tre studentesse, elaborate e tradotte da una quarta, che ringraziamo perché ci danno la possibilità di guardare all’internazionalizzazione dal punto di vista di chi giunge in un nuovo Paese.
Ci aiutano a pensare, soprattutto, che ruolo possono giocare le comunità universitarie, se solo decidono di farlo e si organizzano per questo scopo. Ma su questo tema torneremo presto.
Per questo numero “fuori busta” non inseriamo la lettura consigliata ma, in vista della prossima newsletter (che uscirà a breve) vi chiediamo di pensare al tema della cancel culture. Il tema è stato accennato già nell’ultimo episodio di Accademico, il nostro podcast: vista la complessità dell’argomento, torneremo a parlarne a microfoni accesi e qui, sulla nostra newsletter.
Grazie per aver letto questa newsletter.
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